Raccontando lo Sport e Artonauti

01.03.2023

Lo sport nella storia dell'arte e... viceversa!

Com'è nata quest'idea?

Oggi vi presentiamo la nostra prima collaborazione: Raccontando lo Sport e Artonauti! Questa idea nasce dall'incontro tra due mondi apparentemente opposti: lo sport e l'arte. In realtà, in questi due ambiti si possono ricercare molte più analogie di quanto si possa pensare. Per questo abbiamo voluto avviare questo progetto insieme alla rinomata casa editrice per farvi guardare lo sport e l'arte da due prospettive totalmente diverse!

Lo sport nella storia dell'arte

Strano, vero? Sì, a primo impatto potrebbe sembrare un'assurdità, ma se si indaga meglio sulla questione si può facilmente scoprire che anche gli artisti erano appassionati di sport e nell'arte del passato ne abbiamo centinaia di esempi! In questo articolo vi presentiamo i più eclatanti e forse... bizzarri!  

Pablo Picasso e il calcio

Picasso: tra gli artisti più famosi al mondo. Maggiore esponente del cubismo, una tra le otto Avanguardie del Novecento. Esse furono correnti artistiche del tutto nuove e rivoluzionarono la storia dell'arte poiché le loro caratteristiche principali furono l'assenza di volume nei dipinti, grandi contrasti cromatici e forme semplici, simboliche. 

Si distinsero inoltre per i nuovi materiali che venivano resi opere d'arte, nuovi supporti al di fuori della carta o della tela (creta, metallo, carte da gioco, sabbia...).

Il cubismo, difatti, è considerata fra le Avanguardie più rivoluzionarie poiché si distaccò dalla classica visione della realtà.

Pablo Picasso "racconta" perfettamente tutte queste caratteristiche in 50mila opere. Proprio come la società dell'epoca mutava a ritmi inesorabili e frenetici, anche lo stile artistico di Picasso attraversò delle fasi durante tutta la sua vita. Due per la precisione, i quali vengono denominati periodo blu periodo rosa. 

Nel primo, il periodo blu, Picasso usa soprattutto colori freddi, sui toni dell'azzurro appunto, a sottolineare la malinconia che lo caratterizzava. 
Nel periodo rosa, al contrario, utilizza colori più caldi (rosa, rosso...).

Ma veniamo a noi: Pablo Picasso e il calcio. In una particolare opera, chiamata "Football" questo artista ritrae sette calciatori che si affannano per raggiungere la palla, posizionata al centro, di un colore giallo brillante. Si nota la distinzione fra due squadre avversarie: a farcelo capire sono dei tratti blu o rossi presenti sul corpo dei giocatori. Solo pochi elementi, pochi tratti elementari, per definire un concetto così ampio e un mondo così vasto quale è il calcio.

Pablo Picasso, Football 1961
Pablo Picasso, Football 1961

E' questa l'opera di cui stiamo parlando. I pochi e semplici tratti verdi che potete notare qua e là simboleggiano il campo da calcio mentre i giocatori sono rappresentati esclusivamente dalle loro silhouttes e non presentano alcun dettaglio al di fuori dei colori delle loro squadra, appunto. Ciò concentra maggiormente l'attenzione sull'aspetto competitivo della partita di calcio.

Andy Warhol e Pelè

Capolavoro dell'arte per gli appassionati di sport: questa fantastica rielaborazione targata Andy Warhole ha, sin dal 1977, catturato l'attenzione di tutti dal momento che Pelè è definito uno tra i più grandi giocatori della storia del calcio mondiale. Quattro Coppe del Mondo, oltre 20 titoli maggiori e seicento gol segnati. 

Dall'altro lato Andy Warhol, autore dell'opera: uno tra gli esponenti della cultura pop più amati e influenti del Novecento, grafico, scultore, produttore cinematografico di origini ceche. Nelle sue opere più famose ha ritratto personaggi pubblici e importanti esponenti politici e dello spettacolo tra i quali Marilyn Monroe, Che Guevara, Mao Zedong, Grace Kelly, Michael Jackson, Elvis Presley e, appunto, Pelè

Andy Warhol, Pelé 1977
Andy Warhol, Pelé 1977
In particolare, si dice che Pelè fosse stato il calciatore che sedusse Andy Warhol. Questo dipinto fa parte di una raccolta di 10 opere raffiguranti altri sportivi (nella raccolta è presente anche un ritratto di Muhammad Ali, noto pugile americano).

Lo sport per il futurista Gerardo Dottori

Gerardo Dottori fu un esponente del movimento futurista di Marinetti, anch'esso parte delle Avanguardie del Novecento. Il futurismo fu per lungo tempo considerato una corrente di serie B poiché era legato alle ideologie fasciste che al tempo erano al centro della vita di tutti. 

I futuristi rivalutarono la bellezza delle nuove innovazioni tecniche, ad esempio l'automobile, e desideravano una brusca e violenta rottura con l'arte del passato. 
Saltatore con l'asta, Gerardo Dottori 1934
Saltatore con l'asta, Gerardo Dottori 1934
Una peculiarità dell'arte futurista era la particolare rappresentazione del dinamismo. Più in generale, gli artisti del tempo dipingevano una stessa azione in più sequenze, ovvero più momenti di essa.

In questo dipinto del 1934, che ritrae appunto un saltatore d'asta, si può facilmente notare come il momento del lancio sia enfatizzato anche da numerose linee prospettiche (alle quali anche il soggetto sembra fondersi) che convergono in un unico punto di fuga, al di fuori dell'immagine dandoci l'impressione di un movimento repentino e con una direzione ben definita.

Autore: Michele Caracciolo.


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